C’era una volta..una volta sola e mai più.

C’era una volta un certo Mr.Figo.
Costui, elegante uomo in carriera, decise in una notte con tante stelle di importunare una graziosa fanciulla che se ne stava per i fattacci suoi.
Miss.Sfiga, per gli amici.
Mr.Figo siccome sonno non aveva e tempo perder voleva, corteggiava spicciolanamente la graziosa fanciulla che di dormir invece pretendeva.

Ma ahimè la fanciulla non poté dormire poiché Mr.Figo ci sapeva davvero fare. E così, notte dopo notte, quello che all’inizio era un fastidio diventò un piacere e la graziosa donzella si innamorò dell’elegante uomo in carriera.
Le sembrava di volare, si sentiva così felice da non riuscire a vedere che quella S in più nel suo nome non era solo coincidenza.

Tutto filò liscio per un po’ ma un brutto giorno la bolla scoppiò.
Mr.Figo divenne Mr.Stronzo.

La dolce fanciulla pianse amare lacrime per mesi e mesi.
Fino a che, un bel giorno comprese che quella S in più era solo fantasia.
E con un sorriso e una carezza,
Miss.Sfiga divenne Miss.Figa.

 

S di Saldi, S di “seipazza ad infilarti in un centro commerciale in questo periodo”

Ok, va bene.
I saldi sono belli, sono comodi, sono oro che cola, per le donne specialmente, sono come l’acqua nel deserto considerato il periodo di crisi. Ma, sti benedetti condizionatori solo in estate li dovete tenere sparati a -2° per poi uscire fuori dove ci sono 40° gradi all’ombra rischiando una broncopolmonite?
Tenerli accesi mentre ci sono circa seicento persone in sei metri per sei, vi fa schifo?

Una qualsiasi persona, durante i saldi si aspetta di trovare non solo un prezzo conveniente ma anche delle buona merce da poter acquistare. Ora, capisco che possa esserci gente di merda che mentre prova un abito lo rovina e consapevole di ciò lo rimette al proprio posto senza nessuno scrupolo, ma perché l’unico abito rimasto della mia taglia deve essere proprio quello???

<“Vai a fare shopping, ci sono i saldi”>
E andiamo a fare shopping, ci sono i saldi.
Ma sapete cosa mi fa incazzare più di tutto? La cosa che proprio non sopporto? Le file interminabili alle casse. Ci sono non una, non due, non tre, ben quattro casse signori, e sapete quante ne sono operative??? Una, signori. Una soltanto.
Perciò se per pagare una misera maglietta acquistata per 7.99 euro(il 99 è un must, fa figo) avrei potuto impiegarci cinque minuti, con l’unica cassa funzionante e con circa centoventi persone avanti, ne impiego ben venti. Chi ha tempo non aspetti tempo.
E la parte divertente volete sapere qual è? Dopo venti minuti di fila, il caldo incessante, la gente che spinge come se potesse in qualche modo velocizzare il tutto, tu sei li felice di essere arrivata al traguardo sperando di uscire il prima possibile in quanto rischi l’asfissia, la commessa apatica ti guarda e ti fa: “vuole fare la carta fedeltà? è gratis.”
Noooooooo voglio solamente pagare e andarmene.
E un vaffanculo, gratis,  ti parte dal cuore.

Però, però..una lancia a favore delle/dei commesse/i è d’obbligo. Sappiate che nonostante a volte vorrei strozzarvi per le risposte che date, avete comunque tutta la mia stima. Perché non è facile trattenersi quando si ha davanti gente ignorante, maleducata e irrispettosa del lavoro altrui.

Ai prossimi saldi.
Forse.

Cose da fare e da evitare.

So di essere in ritardo di ben dieci giorni ma come ogni anno è d’obbligo comunicare al mondo i propri buoni propositi. Ci sono i ritardatari come me, i malinconici affezionati alle vecchie abitudini che perpetuano a condurre la stessa vita (tutti, in pratica), i maniaci del controllo, i tipi da questa volta e mai più.. e poi, i miei preferiti, che improvvisano liste di buoni propositi scritte il 31 Dicembre alle ore 23.59 per poi postarle sui social qua e la. Un vero level up. Mario ne sarebbe orgoglioso.

Ebbene, cose da fare:
Perdere 10 kg entro l’anno in corso e non ad anni alterni(non ve lo aspettavate, vero?)
-Bere le tisane naturalisssssime avute per gentile concessione da zia Ubalda compiendo il miracolo di non farle scadere.
-Laurearmi e continuare a studiare per poi imprecare ogni santo giorno chiedendomi chi me l’ha fatta fare.
– Guardare almeno quaranta tramonti, piccolo principe docet.
-Andare a Parigi perché è amore puro e non per cambiare immagine del profilo.
-Imparare a guidare senza investire qualcuno.
-Imparare a lasciare andare chi non vuole restare.
-Fumare meno.
-Cambiare colore ai capelli.
-Comprare delle piante avendone cura.
-Guarire dalla sindrome dell’abbandono.
-Portare a termine qualcosa.
-Piangere quando serve.
-Imparare a chiedere aiuto.
-Scrivere un diario.
-Innamorarsi, di nuovo.
-Prima di innamorarsi, chiedere perizia psichiatrica.
-Perdonare. Perdonarsi.

Cose da non fare:
-Evitare una gastrite andando per purisssssimo caso nel luogo in cui lavora l’ex storico.
-Perdere tempo con tutto ciò che non serve.
-Tenersi tutto dentro.
-Adagiarsi sugli allori perché gli esami son quasi finiti.
-Trascurarsi.
-Dimenticarsi di sè.
– Attirare gli immancabili soggetti facenti parte delle seguenti categorie: psicopatici, mammoni, depressi, fidanzati, sposati, mocassinomani, giocatori incalliti, risvoltinomani, drogati, alcolizzati, incerettati, fobici  da relazione, fobici da futuro, fobici da onestà, infedeli, vuoti, pigri, violenti, privi d’ironia ma soprattutto ex.
– Rispondere agli sms dell’ex storico.
-Sognare di strozzare a mani nude l’ex storico.
-Smettere  di lottare per quello che si vuole.
-Pensare di non essere abbastanza.

 

Che sfida.

 

 

Basi

Non sono sicura che questo sia il posto giusto per me. Non sono sicura di niente, al momento. Non sono capace di portare avanti qualcosa che non sia l’appuntamento “pizza” fisso del sabato sera ma intanto ho iniziato.

Non scrivo per noia. Non scrivo per fama (de che?).
Non scrivo per te, né per lui, né per lei, né per loro, né per voi.
Non scrivo per impiegare il tempo libero.
Non scrivo perché credo di saperlo fare.

Scrivo perché un giorno uno, ma uno bravo bravo, mi ha guardata e mi ha detto: “se vuoi salvarti, se vuoi salvarti davvero, scrivi. Le parole sono medicine per l’anima. Leggi dentro di te e impara a conoscerti”.

E allora Bridget  s’è svegliata.

E allora Bridget c’ha voglia di conoscersi.

E allora Bridget scrive, per salvarsi.